Lo svezzamento apre un altro capitolo importante sulla vita di nostro figlio e sulla nostra. Se prima ce la cavavamo egregiamente nutrendo il piccolo ovunque grazie al seno o al biberon, ora le cose si fanno decisamente più complicate. Preparare la pappa non è difficile ma serve metodo ed organizzazione.
CONSIGLI UTILI
Fino a pochissimo tempo fa il pediatra forniva un elenco piuttosto dettagliato di tutti i passaggi da seguire per la preparazione delle prime minestre e per l’introduzione di nuovi alimenti. Ogni alimento, infatti, doveva essere proposto ad una determinata età del bambino secondo uno schema abbastanza rigido.
Oggi le cose sono cambiate. Il Ministero della Salute, nella sua “Guida per le famiglie alla cura del neonato” dice che:
“L’ordine con cui gli alimenti semisolidi e solidi vengono introdotti nella fase dello svezzamento non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita e può variare in base alla preferenza del bambino e alla cultura gastronomica della famiglia e del pediatra che fornisce i consigli… È invece assolutamente valida e attuale la raccomandazione di non esagerare, nella fase dello svezzamento, con l’offerta di cibi salati e ad alto contenuto proteico.”
Molto spesso i genitori si chiedono a che età il loro bambino potrà mangiare le stesse cose che mangiano gli adulti. Secondo queste nuove disposizioni, in teoria, il bambino può mangiare fin da subito quello che mangiano mamma e papà. Diciamo in teoria perché, a questo punto, sarebbe più corretto chiedersi “Come mangiano mamma e papà?” Una sana alimentazione non deve essere una prerogativa solo dei bambini. La grande flessibilità che viene data dalla Comunità scientifica in fatto di svezzamento dovrebbe essere presa come un’occasione per rivedere e correggere le eventuali abitudini alimentari errate dell’intera famiglia. In altre parole non è il bambino che arriva a mangiare come l’adulto ma al contrario è l’adulto che deve seguire lo stesso regime alimentare che si va a proporre al bambino per farlo crescere bene.
LA PRIMA PAPPA
Andiamo ora a vedere un esempio di preparazione della prima pappa, tenendo sempre ben presente che gli alimenti suggeriti possono variare “…
in base alla scelta materna, alle vostre abitudini culturali, e all’accettazione del bambino…”
Cominciate dunque preparando un brodino di verdure e aggiungendo gradualmente una nuova verdura ogni tre o quattro giorni. Inizialmente filtrate il brodo e mescolatelo a un cucchiaio di crema di riso o altra farina per neonati (mais, tapioca, ecc). Anche la quantità delle farine aumenterà progressivamente per abituare il piccolo a pappe sempre più dense e solide. Unite alla minestrina un filo d’olio d’oliva. Quando il bambino si sarà abituato a questa prima pappa, si potrà cominciare ad aggiungere le verdure utilizzate per la preparazione del brodo. Sempre in maniera graduale, passate la prima verdura e aggiungetene un cucchiaino. Procedete così anche con le altre finché il piccolo non comincerà a gradire un vero e proprio passato di verdure.
Anche l’aggiunta di carne e formaggio nella pappa, se prima era fortemente consigliata e proposta secondo uno schema piuttosto inflessibile (carne o pesce nella pappa del pranzo, formaggio per quella serale), ora rispetta le preferenze dei genitori e i suggerimenti del pediatra. E’ stato dimostrato che anche una dieta vegetariana ben bilanciata può essere proposta al bambino senza che vi siano ripercussioni sulla sua crescita.
Il Ministero fornisce comunque delle indicazioni generali sui primi alimenti, da proporre al bambino, diversi dal latte. Ecco cosa dice:
“
Come primi alimenti diversi dal latte da offrire si possono provare…vegetali cotti e tritati come patate, carote…banana o pera o mela grattugiata…crema di riso messa nel latte…e successivamente carboidrati come riso, mais…proteine (senza eccedere)…come…montone, agnello, pollo, manzo, pesce, capretto, maiale”.
TEMPI DI SOMMINISTRAZIONE
I tempi di somministrazione delle pappe devono cercare di seguire quelli di gradimento del bambino. In linea di massima, giusto per dare delle indicazioni generali, è opportuno procedere lentamente e dolcemente attraverso la somministrazione, senza imposizioni, di qualche cucchiaino di pappa molto liquida per cominciare. A mano a mano che il bambino accetterà il brodino, si procederà ad addensarlo con creme e farine fino ad arrivare a sostituire il pasto di latte del pranzo con la prima pappa completa (circa 180-200 ml di brodo e 15-20 grammi di cereali). Dopo un mese si potrà provare a sostituire anche il pasto della cena.
E’ consuetudine preparare la pappa unendo alla minestra un po’ di formaggio. Attenzione a non esagerare con le dosi e a scegliere formaggi leggeri e digeribili. E’ sconsigliato eccedere con il parmigiano in quanto, essendo ricco di sali e proteine, una sua eccessiva assunzione durante il primo anno di vita potrebbe determinare il rischio di obesità in età successiva.
Arrivati comunque all’accettazione da parte del vostro bambino della pappa della sera, il passo ad un’alimentazione “da grandi” sarà brevissimo. Basterà continuare a proporre nuovi sapori per mantenere curiosità ed entusiasmo nei confronti del cibo e, naturalmente, attendere la comparsa dei dentini indispensabili per la masticazione. Fino a quel momento, sminuzzate tutto!